Hollywood è una terra di contraddizioni, il cinema cambia la sua pelle continuamente adattandosi ai gusti del pubblico, ed è in questo calderone che vengono plasmati i miti, le star, i divi del cinema americano. Ma quanti fra questi personaggi idolatrati dai fan sono definibili realmente attori?
Vi sono star che da sole sono in grado di lanciare un film scadente nell'olimpo dei successi, o di portare sulle loro spalle degli script claudicanti, o ancora attirare al box office orde di ragazzine urlanti, venute solo ad ammirarne il fisico statuario.
L'articolo di oggi però nasce da una riflessione: cosa vuol dire recitare? cosa significa fare l'attore? Significa portare una maschera, interpretare un personaggio diverso da sè, ma molte delle star più conosciute del cinema odierno spesso hanno la dote opposta: essere sempre sè stesse, essere sempre riconoscibili, fare marketing della propria immagine, nonostante questa a volte possa anche rappresentare una presenza ingombrante ai fini del racconto.
Stiamo parlando in pratica di persone che si può dire (con stima ed affetto) che non recitano, ma che interpretano solo sè stesse, nel loro personale modo di essere fighi.
Nicolas Cage: amato, odiato, simpatico, antipatico, ricco, povero, disperato e disposto ad accettare qualsiasi ruolo, anche i più umilianti per ripagare i debiti contratti nel vivere la sua vita over the top, Nick Cage ha interpretato alcuni tra i peggiori film di tutti i tempi, ma anche dei film piacevolissimi che tuttora riguardo con piacere (come The Rock, Lord of War, Kick Ass...): la sua particolarità (divenuta sempre più caricaturale andando avanti con i film) è il caricare le parole ed i gesti con fare da cocainomane, gesticolare selvaggiamente ed alternare toni vocali lenti e rauchi, zeppi di testosterone, ad IMPROVVISI picchi di volume.
Il suo atteggiamento è descritto ed imitato alla perfezione da Simon Helberg qui sotto.
Johnny Depp: qui so che mi attirerò delle critiche dalle femminucce in calore, ma il bel tenebroso del cinema, andando avanti con l'età, ha iniziato a rendere in maniera sempre più realistica quasi solo ruoli da avvinazzato barcollante, dai movimenti leggermente effemminati e con lo sguardo perso nel vuoto.
Chi ha avuto modo di vederlo fuori dal set può confermare che il suo atteggiamento mostrato su "I Pirati dei Caraibi", "The Lone Ranger", "Dark Shadows" e così via non è che una versione caricata di com'è veramente, uno stile che si ripete anche in film nei quali il ruolo non è propriamente quello del beone (ad esempio "the Tourist", o "Transcendence", nel quale tutto sembra fuorchè uno scienziato).
In pratica non è che fa il fraido, lo è.
Robert Downey Jr: qui mi attirerò le ire anche dei maschi, forse.
E sì, questo attore bravo e simpatico ha anche vinto (meritatamente) tre Golden Globe, non dirò mai che è scarso.
Quello che dirò è che negli ultimi tempi è diventato così figo, ed è così consapevole di essere figo e carismatico, che viene quasi da dire che non sia lui ad essere diventato Tony Stark nei film di Iron Man, ma che sia Tony Stark ad essere diventato lui.
Tanto che nelle premiere, nelle interviste, lui non sembra quasi uscire dal personaggio.
Lui E' il personaggio.
Stesso vale per la divertentissima versione di Guy Ritchie di Holmes: Sherlock Holmes esce stravolto dalla sua mimica, dai suoi atteggiamenti dandy ma virili, dagli occhi dolci ma penetranti e dalla parlantina velocissima ma impostata.
Robert Downey Jr negli ultimi film non si trasforma nei personaggi che interpreta, interpreta sè stesso calato nei panni del personaggio. La cosa di per sè non è un male, anzi.
Ora per la legge del contrappasso citiamo giusto un paio di attori che alcuni di voi potrebbero non aver ben presenti in mente (e questo non farebbe che avvalorare la mia tesi).
Vi ricordate la faccia dell'attore che ha interpretato, tra gli altri, Sid Vicious, Dracula di Bram Stoker, il detective Gordon su "Batman Begins", Zorg su "Il Quinto Elemento", e così via?
No?
Non mi stupisce. Gary Oldman, un attore dotato di un talento divino, rappresenta l'ALTRO stile dei grandi attori di Hollywood: essere così bravi a recitare, ad entrare nel personaggio ed a fondercisi, che il pubblico non riconosce mai che è lui. Vede solo che quel ruolo è interpretato magistralmente.
Un altro attore che ha impersonato innumerevoli ruoli scivolando sempre nei personaggi con classe, senza mai prenderne il posto, è senza dubbio Kevin Spacey.
Un uomo così innamorato del trasformarsi nei vari ruoli che gli vengono proposti dal vivere una vita costantemente lontano dai riflettori, proprio perchè meno si sa di lui e della sua vita privata, più i suoi personaggi risultano credibili.
A conclusione di questo articolo non voglio dire che vi sia un modo giusto o sbagliato di interpretare un film, e probabilmente Hollywood ha bisogno di entrambi i tipi di figura per continuare a macinare soldi: qualcuno che porti gente nelle sale col suo nome, e qualcuno che rappresenti il lato più puro della recitazione, per raccontare meglio la storia.
...ed ora... sotto con gli insulti!
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