Dal budino di Carl alla morte di Tyreese

Descrivere il crescendo di questa quinta stagione di TWD è veramente difficile. Trovare le parole dopo le delusioni delle ultime due stagioni è ancor più duro per chi vede continuamente spalare merda su questo show da parte dei cosiddetti "haters" è duro perchè hanno ragione, ma per questioni a me non note, ho continuato a vederlo, per dargli una ultima chance. Sperando che il perbenismo se ne vada a quel paese e che la morte diventi stupida, banale, ricorrente, quotidiana come dovrebbe essere in una apocalisse Zombie.
What Happened And What's Going On, episodio 9 della quinta stagione di TWD ha mostrato l'apice di tutto lo show americano. In un flashforward di immagini grottesche e surreali la puntata si sviluppa senza indizi su esse riprendendo i fatti da dove ci eravamo lasciati a Dicembre.
La scena madre della puntata è ovviamente la morte di Tyreese. Quando viene morso in quel modo banale molti di noi si saranno arrabbiati per una fine poco eroica, pregando qualunque Dio a disposizione per far si che a mo' di Hershel, si salvi poichè una fine così indegna per un personaggio così speciale sarebbe stata inaccettabile. Ma la morte è così, è paritaria, non fa distinzione tra buoni e cattivi. Le scene in cui Ty combatte con i suoi demoni, ripercorre le proprie decisioni e parla con i defunti mostra una delle scelte registiche migliori di tutte le stagioni. I vari tasselli del puzzle anticipati nei primi secondi della puntata con un incedere quasi tragico di musica ed immagini si uniscono in un mosaico disfattista che con una fotografia superba regala veri attimi di sospensione nello spazio tempo per lo spettatore che non riesce più a distinguere il vero dal surreale.
The Walking Dead ha raccontato per la prima volta che il bene può veramente morire stupidamente, in totale controtendenza con anni ed anni di cinema patriottico e buonista. Kirkman per la prima volta mostra il vero lato che, nei fumetti traspare, ma che nella serie ha avuto poco spazio. In una solo puntata, l'ultima per Ty abbiamo contemplato il suo personaggio in tutta la sua trasformazione dalla fine della terza a metà della quinta stagione.
Pensare che abbiamo dovuto subire quel massacro psicologico di 2 stagioni con episodi autoconclusivi su singoli gruppi, o su Carl (Coral) o sulla vita del fantastico rifugio della prigione pesa decisamente di meno in virtù di questa ultima stagione che sta tracciando un percorso impervio ma bellissimo dove i dialoghi hanno importanza e la morte sembra sempre più vicina.
E' gioioso notare come Kirkman e co. tendano ad enfatizzare un personaggio quanto più possibile in vista della sua morte (Bob e Beth) così per far pesare la morte allo spettatore ma anche per completare un'arco narrativo che funzioni sul piccolo schermo.
Sono qua felice e contento di avere una serie survival sugli zombie che non faccia sfida a Settimo Cielo riguardo la standardizzazione dei personaggi o che abbia la stessa rilevanza nei dialoghi di O.C.

RIP Ty.


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