Scuola che noia. Nonostante la diligenza più o meno
intrinseca di una persona, abbiamo tutti avuto dei momenti di noia a scuola, fossero
essi l’ora odiata, la lezione con il professore antipatico oppure le giornate
dove non c’era una materia leggera e piacevole manco a pagarla. Pur di passare
questi momenti di angoscia, gli studenti fanno qualsiasi cosa per sopravvivere:
la maggioranza predilige gli SMS/WhatsApp o Facebook dal cellulare, i più
impertinenti le chiacchierate con il compagno di banco, gli artisti disegnano o
scarabocchiano, i letterati abbozzano qualche poesia sui fogli e sui banchi,
qualcuno osa addirittura prendersi avanti con i compiti o studiare. Ma v’è una
categoria di studenti davvero davvero rara e speciale: i creativi. Quelli sì che
sanno come divertirsi. Per il creativo, passare il tempo a scuola in maniera
non convenzionale è una vera e propria opera d’arte. Non si tratta di fare
bravate, no; nemmeno di fare i cazzoni. O, almeno, si tratta di farlo con
stile. Ma il creativo non fa le cose a caso: il creativo osserva, impara,
elabora e rielabora. E mette in pratica. I risultati variano a seconda del
creativo: alcuni saranno fini ed eleganti oppure grossolani, mentre alcuni risulteranno in una denuncia ai
Carabinieri e una sospensione settimanale dall’obbligo scolastico. Ma i
creativi sanno cosa fare. Sono dei veri duri. Naturalmente, sarebbero anche i
primi che andrebbero rinchiusi in manicomio. Ma com’è che si diverte un
creativo? Scopriamolo con questa guida!
1.
Sciogliere il caramello su una lametta del
taglierino, oltre a farvi sentire il Walter White della situazione, potrebbe
essere anche più divertente di quanto si pensa. Del resto gli zuccheri servono
per fornire un buon rendimento scolastico, no? Science, bitch.
2.
Uscire dalla finestra sotto gli occhi del
docente di storia appena comincia l’intervallo potrebbe essere giustificabile
come una “reinterpretazione della Defenestrazione di Praga”.
3.
Vestirsi in camicia nera e stivali lucidi alti,
con tanto di guanti in pelle e cappello, per poi atteggiarsi a Duce e
dichiarare guerra all’Istituto dall’altra parte della strada, ripetendo il
discorso del 10 giugno 1940 potrebbe risultare divertente. Attenzione: occhio
agli anti-fa, è risaputo che non hanno senso dell’umorismo e potrebbero reagire
esattamente come un fascisti squadristi. L’ironia, a volte...
4.
Se siete rappresentanti d’istituto o di classe,
alla prima contestazione in assemblea potreste uscirvene con qualcosa come “LA
SCUOLA SONO IO!”, con tanto di pugno sulla cattedra per sottolineare il
concetto. Effettivamente gli studenti non hanno poteri nemmeno sulle cose da
loro gestite, quindi perché non prendere in mano la situazione? Anche qui,
prestate attenzione agli “elettori medi” supportatori ciechi della democrazia
(anche se non sanno la differenza tra i sistemi elettorali): potrebbero non
prenderla con simpatia. Ma, pazienza! Sicuramente Luigi XIV avrà avuto i suoi
metodi per risolvere anche il problema delle opposizioni…
5.
Incollare 50 centesimi con la SuperAttack sulle
panchine nel cortile della scuola potrebbe rivelarsi una vera e propria fonte
di svago. Accompagnare la visione dei fallimentari tentativi di rimozione della
monetina con pop corn, patatine e Pepsi.
6.
LAN PARTY. Ogni studente di informatica che si
rispetti l’ha fatto almeno una volta. In mezzo alle icone di Notepad++,
NetBeans, MySQL e quella browser, ecco che timida timida si fa intravedere
l’icona di Quake 3 Arena. Inutile decantare l’epicità, l’ignoranza e la
brutalità di questi tornei: bestemmie, imprecazioni, invettive e reazioni
moleste alle quali nemmeno nei peggiori e malfamati quartieri delle metropoli
più numerose si può assistere. Giochi consigliati: Doom 2, GrezzoDue, Quake 3
Arena, Halo 1, CoD MW1.
7. Se anche la vostra scuola aderisce all’iniziativa
della lettura di quotidiani in classe, probabilmente avrete anche “Il Giorno”
nel pacco consegnato dall’edicola. Ecco, non c’è nulla di più inutile di quel
giornale. E’ letteralmente carta straccia e non c’è un articolo buono manco a
pagarl… beh, ci sono i numeri delle prostitute. Qualcosa di buono c’è, a
pagarlo. Cooooomunque, arrotolate i giornali su se stessi con cura e
avvolgeteli con il nastro adesivo: realizzerete di una serie di giornali-spada,
utili per organizzare tornei cavallereschi. Il dolore che sentirete qualora
veniste colpiti è direttamente proporzionale al livello di cazzate scritte in
quel giornale.
8.
Sfidare le leggi della fisica potrebbe risultare
divertente, ogni tanto. E’ sufficiente mettere un po’ di colla Bostick sulle
superfici di un qualsiasi oggetto scolastico e lanciarlo verso il soffitto per
creare un’interessante installazione di arte moderna, un vero e proprio
incrocio tra arte contemporanea e fisica. e fisica. Per i più suggestionabili,
è sufficiente lanciare in aria uno spago al quale è impiccata una bambola
voodoo. Non è consigliabile incollare al soffitto: sedie, compagni di classe,
chewingum. Quest’ultimi fanno proprio schifo e non sono nemmeno originali.
9.
I bagni. Beh, ragazzi… qui ci si può sbizzarrire
a piacimento! A parte fumare le sigarette di nascosto Mettere la super attack
sulle maniglie delle porte potrebbe risultare più divertente del previsto,
mentre se siete bravi a camuffare le cose potreste applicare una pellicola di
cellophane sulla tazza del cesso e creare una situazione di particolare
imbarazzo per il malcapitato. Se siete fan di Harry Potter o amanti di
crittografia potete lasciare messaggi occulti inerenti ad una camera nascosta
di quale tipo. Direi che la guerra di scopettoni intinti nell’acqua del cesso è
un must, specialmente se in compagnia numerosa e organizzata in maniera
efficiente: tiratori, spadaccini e lancieri: i primi addetti al lancio di carta
igienica bagnata, i secondi che si lanciano in feroci combattimenti corpo a
corpo con gli scopettoni bagnati nell’acqua del cesso mentre gli ultimi, armati
di mocci, rievocano i magnifici scontri di picchieri tra il Quattrocento e il
primo Seicento. Ragazzi, che periodo quello.
Ragazzi... vogliamo mettere?! |
10. Dare fuoco ad improponibili piste di bianchetto
(pentacolo in primis) potrebbe rivelarsi interessate, specialmente se il vostro
professore di religione è un prete.
11. Corridoi lunghi, larghi e lucidi; sedie
scorrevoli, Futurismo alto e si esce a fare le gare tra compagni. Meglio se
accompagnate con un oggetto contundente da menare per l’aria verso l’altro
concorrente per rendere la cosa più pericolosa e sleale.
12. Il bello dell’informatica e della programmazione
sono le innumerevoli cose strane che succedono durante lo sviluppo di un
programma o un’applicazione. Succede spesso di assistere a scene di vario tipo:
gente che piange davanti al monitor, sul quale c’è un Blue Screen of Death;
studenti che mollano tutto e vanno a farsi un giro al bar della scuola dopo la
n-esima volta che hanno dovuto riavviare il PC causa crash; e così via. Ma dopo
tante fatiche, lacrime e dolori, il programma funziona. Ed è proprio qui che
gli informatici, in quel momento di estasi e gioia che intercorre tra la
realizzazione del programma funzionante e il giro premio al bar, danno il
meglio di loro. Mentre il compagno è al bar a rilassarsi, ecco che,
improvvisamente, pezzi di codice di dubbia funzione appaiono nel programma. E
il compagno, naturalmente, ignaro di tutto, andrà a chiamare il professore… per
poi finire a blaterare la classica scusa dell’informatico: “Eh, ma prima
funzionava!”
La situazione sarà più o meno questa. |
14. Svitare 3 delle 4 viti dal banco all’insaputa
del malcapitato risulterà in una scena comica al prossimo compito in classe.
Non appena alzerà il banco, si ritroverà in mano la tavola di legno con
un’espressione degna di Ace Ventura.
15. Cosa c’è di più divertente di far esplodere le
cose? Chimici ed elettronici ne sanno qualcosa, specialmente i primi. Ma, ad
esempio, vi siete mai chiesti come facciano a creare il “fumo artificiale”? E’
così semplice che potete provare direttamente in laboratorio di elettronica:
prendete circa una ventina di resistenze da 1 Ohm (o giù di lì), legatele tra
loro e fategli passare un bel quantitativo di corrente per vederle esplodere e
rilasciare una nube nera di fumi tossici! Così si fa il fumo artific – no.
16. Barricare la porta dell’aula con la cattedra o
erigere fortificazioni per i corridoi con i banchi è un altro modo per
reinterpretare le barricate della Comune di Parigi del 1871. Ed è anche
fottutamente divertente.
17. Prendete l’involucro di cartone sul quale è
avvolta la carta igienica, bagnatelo nell’acqua e poi spezzatelo in tanti
piccoli pezzettini. Una volta fatto questo, compattateli ed otterrete… feci.
Sì, qualcosa che assomiglia ad un piccolo stronzetto. Lasciatelo ovunque nella
scuola a vostro piacimento. Inutile descrivere la reazione; provare per
credere.
18. Petardi, bombe puzzolenti o fumogeni sono sempre
un buon optional per passare il tempo. Eventualmente, se non ve la sentite di
fare così tanto casino, riempite una bottiglietta di ketchup di acqua e sapone
a andate in giro a spruzzarla ovunque vogliate! Se proprio siete bulli, i
duelli con gli estintori sono un must.
19. Lanciare aeroplani di carta infuocati dal
secondo piano della scuola è un pratico passatempo. Se volete seminare un po’
di panico… beh, arrotolate dei pezzi di carta, dategli fuoco e lanciateli sulle
finestre della classe accanto!
20. Cerbottane. Sì, signori. Se fatte correttamente
sarete in grado di sparare anche letali chicchi di mais. Meglio se la battaglia
è accompagnata da urla indigene e primitive.
Per 'Il Vulcaniano' e per voi,
Lorenzo Naturale
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