Rieducational Vulcaniano Channel: psicologia del neosingle


Dopo una lunga assenza dovuta alla folle quanto imbarazzante idea di conseguire una laurea, torno in tempo in tempo per trattare un gran classico di questo periodo dell’anno.
No, non la prova costume. Per quella sto trattando con Medjugorie e Paolo Brosio.
Insomma…gli uccellini cantano, gli alberi sono in fiore, le temperature si alzano, ed oltre ai fortunati che non si ritroveranno a settembre un palco di corna degne del parco nazionale d’Abruzzo, o che hanno al fianco un uomo o una donna degni di tale nome, ci sono loro:

I neosingle. 

Infatti, secondo uno studio condotto dall’Università del Massachussets, dove notoriamente non hanno un cazzo da fare se non condurre ricerche, solo il 38,43267 periodico delle coppie, sopravvive al trimestre aprile-giugno. 

Data l’esperienza che mi contraddistingue nei traumi sentimentali e la capacità di mesta e rassegnata osservatrice della natura umana, andiamo dunque a sviscerare i comportamenti e gli errori più frequenti di chi si ritrova, spesso dopo anni di relazione, catapultato di nuovo nel mirabolante mondo dei single.

1- I “DO COJO COJO”



Codesti esemplari si foderano gli occhi di prosciutto e pur di non rimanere single per più di 15 giorni si affiancano al primo carro allegorico che incontrano, privo non solo di bellezza ma anche di un Q.I. superiore a 10. L’importante è che l’ex in un modo o nell’altro lo sappia, e presto.
Per quelli più incarogniti, complici un paio di drink, il sesso occasionale diventerà un must, una condicio sine qua non e al grido di “Stasera si va a figa!” o “Stasera faccio la brava!” si ritrovano nella migliore delle ipotesi nei bagni dei locali o ad arrancare goffamente in macchina con l’organo genitale di turno, poco importa dell’involucro, della serie basta che respiri e che possa scriverlo o lasciarlo abilmente intendere su facebook, vantarsene con gli amici tra una pacca e uno sparticulo nello spogliatoio o durante “l’ape” con le “best”.


2- GLI HOBBISTI
Questi tentano di colmare il vuoto lasciato dalla dolorosa perdita con hobby di varia origine e natura.
Essi diventano runner per Hobby.
Cinofili per hobby.
Amici per hobby.
Non riusciamo ad andare a letto sereni se non abbiamo visualizzato l’ennesimo post di Runtastic che ci comunica che il neosingle ha fatto 16 km di corsa, perché si sa, “ora che sono di nuovo sul mercato devo rimettermi in forma”. Hashtag: #nopainnogain #chisifermaèperduto #workout.

In alternativa si acquista un cucciolo. Non importa di cosa. Di cane, di gatto, di licaone.
Il volto disperato di queste povere bestie sarà utilizzato al fine di comunicarci quanto l’animale sia migliore dell’uomo, e nello specifico di QUELL’UOMO/DI QUELLA DONNA. Hashtag: #lunicoveroamoredellamiavita  #solotumicapisci .

I migliori però restano quelli che, risorti dalle ceneri del rapporto ossessivo compulsivo, nel quale ogni amica era una meretrice e ogni uomo voleva insidiare il calcagno dell'amata e perciò ogni attività extra in loro compagnia andava inevitabilmente troncata per preservare la love story, rispolverano amicizie morte e sepolte da secoli.
Gente su cui normalmente si è spalata chili e chili di merda, che l’ultima volta che c’avete parlato c’era il nokia 3210 come trend del momento, viene ricontattata al grido di “ti ricordi quanto ci divertivamo?!?Che tempi!!!Rivediamoci per far serata!”.
Non si sa perché, mistero della fede, queste persone vengono spesso  di buon grado riaccettate dagli “amici” ripescati di turno.
Anche questo a volte mi fa dubitare della selezione naturale e della giustizia divina.
Ad ogni modo, hashtag: #avolteritornano.

3-UTILIZZO SPASMODICO DEI SOCIAL NETWORK
Questa è la categoria che preferisco, perciò me la sono tenuta per ultima.
Ebbene si. Anche loro hanno ceduto. Prima erano l’antizuckerberg per eccellenza, quelli che i compagni di classe, quando si rincontrano, al che fine ha fatto, commentavano “ah boh, non c’ha manco facebook” o “non scrive mai nulla”, al limite “ha il profilo di coppia, posta solo gattini e coccinelle portafortuna”. Si insomma, quelli che guardando i profili altrui commentavano “Và, sto sfigato!!!Sempre su facebook”, oppure che “no ma io lo uso pochissimo perché la gggente è invidiosa, vuole solo farsi i cazzi nostri”.
Al momento dell’immane tragedia, la categoria può scindersi in tre gruppi:
 L’ala depressa, quella del ritrovato viveur ed infine una commistione dei primi due.

La prima pubblicherà a ruota canzoni stracciapalle, pilastri del nonmeripigliopiù a scelta tra classici italiani e stranieri. I più cattivi vi intaseranno la bacheca con canzoni dei Modà e di Alessandra Amoroso, oltre a link che alludono alla delusione, al riscatto, alla sofferenza, presi da pagine come “Le migliori frasi di” o “Stupida ribelle”. Bukowski, poveraccio, è il più gettonato. Che se tornasse in vita vi prenderebbe a bottigliate di whisky sui denti uno per uno.
In genere, sullo sfondo Vin Diesel che si lascia alle spalle un’esplosione. 
Che non si sa cosa abbia fatto pure quel povero stronzo di Vin Diesel per comparire in ogni link con frasi ad effetto.

La seconda categoria tenterà di convincervi e convincersi di divertirsi a bestia, decantandoci la ritrovata vita da single e mostrandosi in selfie e foto che lo ritraggono abbracciato al suo mojito o alle prime due strappone o minchioni che incontra, sudato o con l’occhio calante, con una tetta in fuorigioco ed il trucco colato di Amy Winehouse a fine serata. In genere mette “Parteciperò” a qualsiasi evento possibile ed immaginabile compreso “Fiaccolata di solidarietà per Sara Tommasi”. Di solito i suoi status narrano di serate epiche, sbronze colossali. Hashtag #soloserateimportanti.

Fondamentale l’opzione riguardante la privacy. Il tutto deve essere pubblico, altrimenti…come fa il/la nostro/a ex a vedere il tutto?

Il terzo ed ultimo gruppo comprende i “bipolari”. Alternano momenti di depressione totale e sconforto ad altri di euforia ed esagitazione, come detto appunto un mix dei primi due.
Dopo questa attenta esamina ci vorrebbe una degna ed articolata conclusione.
Ma anche io sono umana, è estate, sto in ufficio e mi rompo le palle. Inoltre sono per l’economicità della lingua.
Perciò mi limito a dire:
fatevi un’autodiagnosi. Questi comportamenti se siete under 25 ci possono stare.
Altrimenti il problema è serio ed ha a che fare con tre sole paroline magiche: DIGNITA’ e AMOR PROPRIO.
E come direbbe il Gianni nazionale…UN ABBRACCIO!!!

                                                                             Scritto da:
                                                             
                                                                        Marika Alunni Silvi


 



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