Il Vulcaniano social: I 10 tipi di persone più odiose sui Social


Nella giungla dei social network è possibile fare incontri di vario tipo: alcuni sono spettacolari ed altri addirittura eclatanti; certe volte conosciamo personaggi che ci lasciano indifferenti e non influiscono né positivamente né negativamente sulla nostra esperienza di navigazione; ahimé, tuttavia, la giungla dei social network non ci risparmia da incontri con personaggi fastidiosi, irritanti ed inopportuni. Ma chi sono questi personaggi? Andiamo a conoscerli tramite questa pratica guida:

1) Il palestrato/La palestrata.

Un tipo umano che si è affermato solo recentemente, prevalentemente per ragioni estetiche. Ecco che le bacheche sono invase da foto di individui ritraenti loro stessi davanti allo specchio in procinto di mostrare i loro addominali scolpiti o il loro culo sodo, accompagnando il tutto da slogan tipo "no pain no gain!".

L'abbigliamento è quanto di più esuberante ci possa essere: se i ragazzi non mettono in mostra i pettorali esagerati tramite scollate canottiere tre taglie più piccole e le ragazze non mettono in mostra i loro culoni attraverso aderentissimi leggings color fuxia, che senso ha allenarsi? Come la ricchezza, il fisico non è tale se non è sfoggiato. Come se non bastasse, durante l'allenamento, taluni sono soliti lanciare i pesi invece di appoggiarli e, durante gli esercizi, lanciare urli primitivi per attirare ulteriormente l'attenzione.

Ah, dicono di essere tipi salutari perché vanno in palestra. Poi si imbottiscono di creatina, fanno diete iperproteiche e prendono la macchina per andare in palestra a 50 metri da casa. Senza contare i dubbi canoni estetici che i loro idoli della palestra promuovono: maschi eccessivamente pompati e ragazze sproporzionate, con un fondoschiena che è circa tre volte il loro giro vita.


Prendete esempio ragazze, prendete esempio. La classe prima di tutto.


2) Il maniaco di hashtag.

L'utilizzo della lingua scritta e della punteggiatura si riduce così tanto in questi soggetti da raggiungere un isolamento sintattico pari a quello dell'Ungaretti, con l'eccezione di una totale mancanza del culto della parola. Almeno, non nella connotazione letteraria originale. Ecco che la parola diventa vocabolo, un vocabolo con anteposto il cancelletto. Signori, è un'avanguardia letteraria questa: a che servono grammatica, morfologia e lessico quando puoi #scrivere #come #un #ritardato #su #ogni #post? #Big #question #maremma #maiala #il #fastidio 

3) Il finto intellettuale - il poeta maledetto

Tipo il sottoscritto. Passano la loro giornata a condividere citazioni di grandi autori e pensatori (preferiti tra tutti Bukowski e Baudelaire, pace all'anima loro) per far sapere  che la loro vita è dura e che quindi si drogano e bevono perché loro sono intelligggienti ma la società e laggente non li capiscono. Solitamente sfoggiano anche una modesta cultura cinematografica, nella quale sono soliti comparire "I ragazzi dello zoo di Berlino", "Arancia Meccanica" oppure "Donnie Darko". Prediligono i grandi filosofi: Francesco Sole e Favio Bo... Fabio Volo in primis.



4) Il maniaco dei selfies.

Uno dei maggiori cancri della società. Qui si va a rasentare l'abisso di dissolutezza e depravazione dell'ego umano. Va bene il selfie per fare i dementi; è comprensibile la galleria piena fino ai 14 anni; un singolo selfie ogni tanto non è nocivo, se proprio non se ne può fare a meno... ma quando è troppo, è troppo.Oltre ad essere una malattia, è dannatamente fastidioso. Smettetela.

5) Il V.I.P.

Solitamente rientra in tutte le categorie citate fino ad ora. Non importa cosa essi postino, scrivano o condividano: nel giro di circa una decina di secondi dall'upload, riceveranno circa 500 "Mi piace", 82 commenti e 42 condivisioni. Il più delle volte totali frivolezze. Meritocrazia portami via.

6) Il cinquantenne social.

Non sono brutte persone. Se ogni dieci minuti posteranno foto di gattini o cuoricini con frasi come "Buongiorno amici <3" o "Buona giornata a tutti!!!!11!", taggando tutti i loro amici virtuali, è solo perché hanno appena scoperto il fantastico mondo del social. Un po' come quando i bambini scoprono qualcosa di nuovo: in principio ne sono affascinati, si fissano fino alla nausea e poi si stancano e passano ad altro. Nel loro caso potrebbero non raggiungere la terza fase. Se mai accadrà, l'unico cambiamento sarà solamente nella tipologia di post, passando dai gattini ai cagnolini e così via.



7) Il fotografo.

Fotografi veri ne sono rimasti ben pochi. Sono sicuro che ci sarà un posto in Paradiso per coloro che riuscite a distinguersi e a seguire la lor passione quando anche cani e porci la esercitano. Sotto questo grigio diluvio democratico odierno... no; il problema non è che tutti abbiano la possibilità di fare foto, il problema è che tanti potrebbero anche tranquillamente farne a meno: 2000 euro per una Nikon che usi in modalità automatica. Tempo di esposizione, diaframma, lenti, filtri... boh, che roba è? Zero passione, niente occhio... Click, click, 20 foto uguali. Tanto c'ho i big laiks su Feisbuk. Click, click. Altre 20 foto tutte uguali. E sono PìAcca negli eventi più cuul. Click, cli-CRACK. Basta.

8) Gli "esperti".

Tra diversi interlocutori è sempre più difficile trovare bicchieri di birra e un tavolo. I bei vecchi tempi da risse nei bar delle periferie più infami e le discussioni auliche ai caffè più rinomati dei quartieri più ricchi delle città sono finiti. Oggi c'è il Web, la Rete. Una volta ci si giocava la faccia e la reputazione e dovevi apertamente sostenere le tue tesi sotto gli sguardi critici di tutti... nessuna sedia comoda, tazza di thé o connessione web per 'argomentare' comodamente da casa. Ecco che gente che per anni si è fatta il mazzo studiando fino alla follia sui libri viene 'smontata' dalla Rete. Ci vuole coraggio, eh.

9) Lo studente in crisi.

Specialmente quelli in quinta superiore. Passano la loro giornata a far sapere al mondo intero che hanno la maturità, condividendo post al limite del ridicolo e mettendo a dura prova le pazienza di coloro che le vedono. Poi ci sono gli universitari. Non dico che non sia giusto comunicare i propri sentimenti riguardo ai faticosi esami universitari... ma, stiamo bene anche senza ritrovarci la bacheca piena di lamentele. Sul serio.

10) L'arrapato.

Un classico. Questo essere, molto facile da incontrare, ha solitamente un'età compresa tra i 12 e i 60 anni e passa il suo tempo a scrivere commenti poco garbati sotto le foto delle ragazze. Vi è poi una categoria più intraprendente che, invece del timido commento, preferisce instaurare una vera e propria conversazione. Il Don Giovanni in questione farà ricorso a tutti i trucchi del mestiere e confiderà nelle sue abilità seduttive al fine di riuscire a cuccare. Ovviamente, il fallimento è assicurato e nella maggior parte delle volte la questione si prolungherà fino a diventare un vero ed autentico stalking. Sicuramente, il vero obiettivo dell'emancipazione femminile si è andato a perdere nella selva oscura che è quel femminismo isterico e becero, una cosa bisogna riconoscerla: non ci sono più gli uomini di una volta. Beh, picchiavano le mogli e le segregavano in casa, ma almeno vi pagavano la cena e pativano per amore. Tempi che cambiano, mah.

Per "Il Vulcaniano" e per voi,
Lorenzo Naturale.
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