La democrazia è (a volte) così sopravvalutata...

Credo che solo la citazione del famoso deputato Frank Underwood possa esprimere al meglio il mio pensiero in situazioni come quella che sto per raccontarvi:



Perché? Adesso ve lo spiego: immaginate di ritornare a scuola. Sono gli ultimi giorni e fa caldo; le lezioni volgono al termine e chi poteva salvarsi l’ha fatto (o, per lo meno, c’ha provato) e quindi non rimane altro da fare se non guardare un film con i compagni di classe. Ecco allora che l’insegnante comunica: “Ragazzi, il programma è finito; domani portate le chiavette o un DVD che guardiamo un film!”. “Grandioso, cazzo!” pensano tutti dentro la loro testolina, nella quale si trova, in procinto di fermarsi e finire in coma irreversibile, il criceto nella ruota, che dopo un lungo anno di fatiche può finalmente tornare nel suo stato semi-vegetativo per tutta la durata delle vacanze estive. La giornata finisce e tutti tornano a casa, si incollano al pc e cominciano a copiare dentro la propria chiavetta USB ogni genere di porcheria cinematografica che gli viene in mente. In classe, però, c’è un gruppo di semi-acculturati (o un singolo individuo, povero lui) che predilige cinema d’un certo spessore: Tarkovskij, Fellini, Lang, Moretti. Proprio la scelta ideale per un classe di ragazzotti di campagna arrapati e casinisti, specie se, (come il sottoscritto), iscritti ad un istituto superiore tecnico-industriale a frequentazione prevalentemente maschile, nei quali le uniche presenze femminili sono di dubbia classificazione. “Beh dai,” pensa allora l’intellighenzia borghese ed acculturata della classe. “Per accontentarli tutti magari potremmo vedere un film dove rompono qualche testa e si vedono un po’ di culi, però non una tamarrata come Fast and Furious! Tipo, che ne so, Top Gun! (?)”.


Top Gun? No, forse non è un buon esempio...

In ogni caso, il fatidico giorno arriva ed ecco la classe riunita davanti al proiettore. Il PC è acceso, gli alunni seduti. La polvere vortica attraverso il fascio di luce del proiettore. L'aria è ferma e calda. L’insegnante arriva, si siede e dice: “Allora, avete pensato a qualche film? Cosa guardiamo?”. Ecco che in meno di un secondo, s’alza una bolgia di dannati che si lancia contro il computer con le chiavette in mano in maniera così analoga da richiamare il famoso "assalto al pane" nel noto romanzo manzoniano. Mentre i meno fortunati cadono e vengono calpestati, si sentono echeggiare vari titoli cinematografici: “Fast And Furious!”, “Fast And Furious 2!” “Ma basta con quello schifo, Bad Boys 2 è meglio!” “Ma farai schifo te, cogl-“ “Iron Man!” “Una Notte da Leoni!” “Cappuccetto Rott… cioè, Rosso!”; insomma, proprio il genere di film che voi e i vostri compagni altolocati e un po' snob vorreste evitare di guardare. Improvvisamente il vostro spirito di amanti della cultura sorge e a spada tratta esclamate: “Prof, questi film sono stupidi e ridicoli! Possiamo guardare qualcosa di più sensato?”. Nel frattempo la classe si è trasformata in campo di battaglia della Grande Guerra, con tanto di gente sdraiata e altri che si prendono a schiaffi per decidere se sia meglio Alien Vs. Predator o Sherlock Holmes 2: Gioco di ombre. Proponete vari film che possano unire dilettevole e piacevole, originalità e profondo: Una Pallottola Spuntata, Full Metal Jacket, Ritorno al Futuro, l'Attimo Fuggente, Niente di nuovo sul fronte occidentale, American History X; e così via. Insomma, film dove le cose possono essere sia incredibilmente comiche e demenziali, oppure serie e profonde, ma che abbiano buon gusto e riescano a trasmettere qualcosa, qualcosa che possa essere recepito tranquillamente senza dover discutere e litigare. Insomma, qualcosa per tutti, di tutti, a tutti. “E la democrazia che c’entra con tutto questo?” penserete voi. Beh, c’entra con la votazione del film! E, a meno che il vostro docente non abbia una buona cultura e un senso critico sviluppato (il che non è sempre detto, purtroppo), non serve nemmeno dirvi come vanno a finire le cose. 


Voi non appena vedete (l'ovvio) risultato della votazione.

Zitti e con una vena di misantropia repressa, riconoscete la disfatta della classe borghese e mentre i prolet e gli operai gioiscono per la vittoria, vi guardate il film con culi a random, macchinoni elaborati e tipi palestrati (ogni riferimento è puramente casuale). Ecco il doppio taglio della democrazia: qualora qualcuno abbia una buona idea, può esprimerla e fare in modo che i suoi risvolti positivi vadano ad arricchire gli altri, ma è valido anche il contrario, cioè che anche un’idea stupida può essere accolta! Il problema della democrazia (a volte) è proprio ciò che sta alla sua base, ciò che la regge: coloro che votano. Quindi, ecco che in questo caso la classe perde l’opportunità per arricchirsi, preferendo il marcio solo perché "siamo in democrazia", a qualcosa di buono. Se in quel momento il professore avesse imposto la visione di un film che non fosse il solito cinepanettone, la classica tamarrata o il film pre-confezionato con gli attori di tendenza, sarebbe stato così un male? I gusti sono gusti e qui non ci piove (anche se, lasciatevelo dire, certe cose proprio... no) e non dico che non si possa guardare qualcosa di trash o brutto (perché essere ignoranti e grezzi a volte è necessario) e, del resto, a volte bisogna sapersi accontentare e dare spazio a tutti. In più, se vi atteggiate a critici cinematografici e affermate che un film fa schifo, dovrete vederlo per giudicare e argomentare oggettivamente… oppure no? 



Per 'Il Vulcaniano' e per voi,
Lorenzo Naturale

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