10 comportamenti sbagliati della gente di oggi

1) Prendere (troppo) in giro

La battuta è obbligatoria; va bene raccontare l'aneddoto divertente qualche volta; non è sbagliato fare qualche freddura. L'umorismo è importante come lo è anche ridere sopra le disgrazie, le cazzate o i propri difetti. Ma c'è un limite dopo il quale non si tratta più di essere permalosi o meno. Specialmente se non si tratta di umorismo fine ed astratto ma di battute grasse e dirette alla persona. Va bene una volta, alla seconda già stufa e alla terza non ce n'è più per nessuno. Smettetela di insultare o prendere in giro giustificando ogni volta con il 'era per scherzo' e di rifare le solite battute grossolane fino alla noia, perché danno fastidio. Se scherzare è un diritto, lo è anche il diritto di una persona a dire basta nel momento in cui sente che tutto questo non è più uno scherzo ma una e vera e propria monotona, logorroica denigrazione.





2) Abuso del telefono / non comunicare

E' un diritto sacrosanto guardare il telefono di tanto in tanto se si aspettano messaggi particolari quando si è in compagnia. Non è certo l'occasionale occhiatina di qualche secondo a essere fastidiosa o fuori luogo. Il problema è che fissiamo continuamente lo schermo anche per più di qualche istante. Ho amici che ogni minuto guardano il telefono, vanno su FB o Instagram, twittano, rispondono ai messaggi. Il telefono vibra, le dita saltellano velocemente sullo schermo. Il mona al quale è stato chiesto di uscire e che non usa il telefono in compagnia, si ritrova il più delle volte a parlare a vuoto con un sottofondo di 'tic-tic'. Bello. E non si tratta solo di comunicazione, ma anche di presenza nel presente. Mi spiego meglio: immaginate di essere ad un concerto della vostra band preferita. Vi spaccate come se non ci fosse un domani, inebriandovi della musica che amate e facendo vostra l'esperienza, oppure passate tutto il concerto a fare foto e a caricarle su Instagram? Naturalmente, la maggior parte predilige la seconda. E, come se non bastasse, passiamo tutte le giornate con il telefono in mano, la maggior parte delle volte a parlare di porcherie (o peggio, cose importanti) e quando ci troviamo faccia a faccia non sappiamo più né cosa dire né come dirlo.


Wooo, ma quello è uno dei quadri più famosi di Rembrandt! Aspetta che lo scrivo su Facebook e lo dico a tutti i miei amici.


3) Disorganizzazione.

Se da un lato è sbagliato abusare delle telecomunicazioni, dall'altro è proprio sbagliato non rispondere al telefono. E' comprensibile che si decida di andare a fare una passeggiata e lasciare il telefono a casa oppure non guardarlo perché si è impegnati a fare altro; dunque è normale ricevere una risposta qualche ora dopo; tuttavia, trovo assolutamente ridicolo che, viste le comunicazioni istantanee odierne, ci siano poveri cristi che devono aspettare una settimana prima che qualcuno si degni di rispondere, spesso prendendosi gli ultimi 5 minuti del sabato sera per decidere cosa fare, scrivendo 10.000 messaggi inutili e finendo per organizzare male perché ci si è presi all'ultimo. Se non ci fossero i telefoni, come fareste?

4) Parlare/scrivere male

La lingua italiana, così nobile e ricca di vocaboli, poetica e preziosa, viene ogni giorno stuprata e denigrata nei modi più brutali. Congiuntivi sbagliati, preposizioni a caso, lessico povero e volgare, sostituzione di termini italiani con quelli stranieri "perché è più cool sembrare international, no?"; Ora, capisco che alcuni termini vadano necessariamente importati e capisco anche che non tutti possano raggiungere un livello di padronanza della lingua italiana pari a quella del Manzoni o del Pascoli; ma, per Dio, mio nonno, povero contadino bellunese con la quinta elementare, nel suo diario di guerra scriveva meglio, sia per grafia, sia per lessico, sintassi e morfologia, più di quanti giovani oggi sappiano fare. Meditate, gente, meditate.


Su, non è difficile. Qual è il problema?


5) Essere superficiali, disinteressati, apatici.


"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".



E non dovrei aggiungere altro. Però lo faccio, perché sfoggiare un minimo (ripeto, minimo, perché basta aver ascoltato una lezione di letteratura per 10 minuti per ricordare qualcosa di Dante) di cultura oggi giorno non fa alcun effetto. 

Per comunicare il messaggio ed essere sicuri che questi venga recepito, a volte è necessario infrangere la regola n.4 di questo articolo e diventare necessariamente espliciti e anche un po' volgari, senza mezzi termini: i più di noi sono un gregge di stolti, sempliciotti ed ignoranti ai quali non frega un cazzo di qualsiasi cosa che non sia ricreativa, banale o mondana.


TV ultimo modello, i macchinoni sportivi, il culo sodo e gli addominali scolpiti, la casa grande e colma di cazzate consumiste di ogni genere; la vita dissoluta, fare festa dalla mattina alla sera nei locali più costosi per i quali dovete ipotecare la casa per permettervi l'entrata; distruggervi il fegato con i peggiori alcolici sul mercato e sballarsi nelle peggiori discoteche e peggiori locali, magari provando sostanze o fumando marijuana; comprare cazzate, viaggiare nei posti più costosi e gettonati; guardare programmi televisivi al limite del degrado e della stupidità; rompere le regole in qualsiasi situazione per sembrare bulli; leggere porcherie e farsi guidare nella propria vita dalla superficialità. Per la stragrande maggioranza delle persone, questo vuol dire 'vita'.

Questa non è vita. Questo è farsi sbattere in una in una tempesta di mediocrità e depravazione per fuggire a quello che è la vita: equilibrio. Non c'è vita senza morte, come non c'è gioia senza dolore. Prendersi le responsabilità che la vita comporta è troppo difficile e si preferisce rimanere beatamente disillusi in mille vanità invece di affrontare la realtà, fuggendo il male in ogni sua forma e ad ogni costo, talvolta arrecandosene anche di maggiori. Solo comprendendo l'opposto o la mancanza di una cosa possiamo veramente capire il suo significato; coloro che non sono disposti a conoscerle non capiranno mai cosa esse vorranno dire e procederanno per bieche imitazioni. Forse saranno anche più felici. Ma se questo è il prezzo, preferisco rifiutare.


L'Arte e la Cultura sicuramente non cureranno tutti i mali di vivere e della nostra società; ma se noi esseri umani abbiamo avuto la possibilità di concepirle, un motivo c'è. E non avete il diritto di sminuire chi intende perseguire questa ricerca.


6) Esagerare

Questo è un tipico comportamento umano. Mi piace pensarlo come un "Barocco decadente", perché è di questo che si tratta: stupire. Ogni limite viene passato al fine di meravigliare, di destare scalpore. Ma questi eccessi sono assolutamente beceri ed esaltano soltanto il degrado, la frivolezza. Il marcio di questa società. Non v'è alcun ragionamento, provocazione o messaggio dietro: il fine è quello di dare nell'occhio per eccentricità, è una competizione a 'chi la fa più grossa'.  E' una corsa irrefrenabile ed ineluttabile alla vanità più blanda e dissoluta. 

7) Egoismo

Forse uno dei mali più grandi dei giorni nostri. Non si tratta di prendere fiducia con sé stessi, mettersi alla prova e crescere; si tratta di sviluppare un'immagine di sé stessi, non sé stessi. E se l'immagine che si propone oggi è quella di possedere avidamente qualsiasi cosa, di pensare solo al proprio piacere più immediato e sdoganato tramite una spietata ottica utilitaristica, allora si può facilmente dedurre perché il mondo è quel posto triste che è oggi.




8) Ipocrisia


Il male tipico di tutte le ere; oggi più accentuato che mai. La storia è piena di uomini e donne che, fedeli fino agli ultimi ai propri ideali, hanno preferito morire piuttosto che rinnegarli e passare per ipocriti. Non tutti possono permettersi gesti coerenti come quello di Socrate o eroici come quello dei giudici Falcone e Borsellino; ma l'opportunismo oggi è dilagante, essere dei voltagabbana è quasi una qualità. Ma non serve morire o passare sofferenze, si tratta, semplicemente, di credere in ciò che si dice e che si fa.

9) Mancanza di rispetto

Si dice che fa parte di un'educazione corretta e completa sapere quando è il momento di essere maleducati; tuttavia, questa è una cosa che solo pochi si possono permettere di fare. Ho visto giovani alzare le mani e bestemmiare contro anziani in autobus solo perché quest'ultimi avevano semplicemente chiesto di spostarsi di un poco; persone buttare cartacce, bottiglie di plastica e mozziconi di sigarette per terra quando si trovavano a due passi da un cestino; alunni minacciare di morte i professori perché erano stati giustamente richiamati; e ancora, insulti, inquinamento, deturpazione di beni pubblici... potrei andare avanti ore. E questo è preoccupante.

10) Fretta

La malattia di questo secolo sarà l'ansia. C'è fretta: si vuole tutto subito e lo si vuole adesso. Non c'è più il supplizio dell'attesa che fa maturare i sentimenti, le riflessioni; non c'è consapevolezza del valore delle cose che desideriamo. Il nostro benessere deve essere continuo, istantaneo ed immediato. Abbiamo fretta di finire, di crescere, di andare a casa, di finire il film, di arrivare a destinazione; vogliamo saltare tutte quelle tappe che sono necessarie allo sviluppo. Non ci interessa più il percorso di formazione, a volte più significativo del risultato stesso; no, ciò che ci interessa è il risultato, il fine, la ricompensa. E la desideriamo così tanto che c'è chi la brama così ossessivamente da fare qualsiasi cosa pur di averla.



Per 'Il Vulcaniano' e per voi,
Lorenzo Naturale
Share on Google Plus

About Unknown

    Blogger Comment
    Facebook Comment

0 commenti :

Posta un commento